In odontoiatria sono a disposizione varie opzioni terapeutiche per avere un “sorriso splendente”.
Si può cominciare con le semplici penne sbiancanti per passare agli sbiancanti ad uso domiciliare, che si effettuano applicando delle mascherine sulle arcate da sbiancare e riempite con un gel a base di perossido di carbammide al 35%. Il loro uso necessità di una certa manualità (queste procedure non sono scevre di rischi per il paziente) e della contemporanea disponibilità di mascherine personalizzate dell’arcate superiori ed inferiori.
In Clinica invece si possono usare diverse metodologie che prevedono l’applicazione di perossido d’ossigeno (H2O2) con percentuali che possono variare dal 6% fino al 29% e con frequenze di applicazione da un minimo di 3 ad un massimo di 7 volte in un ambiate periodontalmente protetto. Eventualmente ad esse si può associare la tecnologia laser, che attivando il gel permette il totale rilascio dei radicali liberi in essi contenuti.
E’ comunque bene ricordare che ogni procedura di sbiancamento dovrebbe essere preceduta da una valutazioni clinica dell’odontoiatra per valutare quale sia la possibilità terapeutica più idonea in base al tipo di parodonto e della sensibilità dentale di ogni singolo paziente.